Author: Linus Torvalds
Date: Thu Jul 21 19:17:23 2011 -0700
Linux 3.0
Author: Linus Torvalds
Date: Thu Jul 21 19:17:23 2011 -0700
Linux 3.0
Da alcuni anni, diverse aziende hanno provato a mettere sul mercato soluzioni sulla virtualizzazione del desktop remoto (VDI), basati tutti su un repository di immagini virtuali e trasmessi ai clients con diversi protocolli che vanno da ICA a RDP o VNC, ognuno con le proprie caratteristiche, sfruttando posizioni vettoriali e compressione dei frames per fornire attraverso la rete soluzioni a portata di click.
Cominciamo col dire che Spice funziona solo su sistemi a 64Bit, come d’altronde kvm.
Premetto che non conosco in realtà quanto questo post possa tornare utile, prendetela per semplice prova di laboratorio. Sarebbe interessante però valutarne l’effettiva usabilità.
Interessante questo post sulla versione che RedHat (Virtualization for Desktops) ha proposto utilizzando spice come protocollo di trasporto.
L’utilizzo di spice pare sia abbastanza veloce rispetto ai suoi concorrenti, anche se non c’è molta documentazione in giro, quindi se volete, potete effettuare comparazioni, se avete immagini ISO o qemu da poter dare in pasto al client (spicec, spicy).
Con l’abbassarsi dei costi dei dischi , spesso ci troviamo davanti a qualche terabyte da gestire o meglio ancora da installarci un sistema operativo.
La gestione del boot dei dischi con capacità superiore a 2TiB è impossibile per i limiti dell’MBR, infatti capita sempre più spesso di trovarsi davanti a storage con tabella di partizioni GUID (GPT).
Un documento esplicativo dell’architettura GPT è riportato su wikipedia, dal quale si nota anche la difficoltà di boot dei sistemi windows su questo tipo di storage, ma questa è un’altra storia, dentro “Inside the Linux boot process“, troviamo invece una bella analisi del processo di boot.
Sempre sul sito IBM c’è un bel documento che analizza e spiega i limiti di MBR e i vantaggi di GPT:
Preparing for future disk storage with the GUID Partition Table
Una prima cosa da tener presente è che molte distribuzioni hanno problemi, o meglio li hanno gli installers usati, per installarsi su dischi con tabella GPT Read More
È stata rilasciata da poco la versione 6 di CentOS e questo mi ha dato spunto a riprendere il blog, anche se a dire il vero, non so con quali ritmi futuri.
Questa versione è stata attesa da tanto tempo, visto il rilascio di RedHat Enterprise 6.0 e dalla quale CentOS attinge ai sorgenti ricompilandoli e togliendo quasi tutti i riferimenti e loghi commerciali dai pacchetti.
Per chi non conosce CentOS (The Community ENTerprise Operating System) diciamo subito che non è orientata al desktop, ma che è usata quasi esclusivamente in ambito server/enterprise e spesso paragonabile a RHEL. Per le novità e caratteristiche potete consultare forum e wiki.
Ricomincio da qui, lascio il blog che non seguo da diverso tempo, con l’intenzione di scrivere in questa nuova bacheca, ovviamente su linux.
Antonio